Con la giornata di oggi termina
ufficialmente la fase anticiclonica che ha caratterizzato l’intera settimana, e
si apre uno scenario che ci scaraventerà, da domenica sera, in uno scenario
prettamente invernale.
Dall’immagine del satellite si
intuisce che la situazione sta cambiando. Un fronte nuvoloso, alto e
stratificato, sta già coprendo i cieli del nord Italia, e presto giungerà fino
a noi, ma in realtà la causa del brusco cambiamento termico sarà dovuto a
SEBASTIAN, il fronte freddo e perturbato in azione tra Gran Bretagna e Francia
del nord, figlio del ciclone REINHARD. (qualcuno si stupirà del mio insistere
su nomi sconosciuti e poco gettonati sulle TV, ma questi sono i nomi ufficiali
che vengono dati ai fronti perturbati o agli anticicloni nel mondo della
meteorologia, mentre quando sentite parlare di Attila, Caronte o altre
definizioni del genere sappiate che sono solo invenzioni giornalistiche per
far terrorizzare la gente).
Sebastian arriverà domani sul nord
Italia con piogge deboli, ma estese, mentre sul centro della penisola giungerà
nuvolosità meno compatta, e sulla nostra provincia, in particolare sulle zone
montane e pedemontane, a partire dal pomeriggio/sera inizierà a soffiare vento
moderato o forte.
A partire dalla domenica aria
fredda, bloccata domani dal muro alpino, aggirerà l’ostacolo e si riverserà sul
mare adriatico settentrionale causando forti contrasti con le acque miti. Il
basso Veneto e l’Emilia Romagna saranno le prime regioni ad essere interessate
dalle precipitazioni, che diverranno nevose a quote via via più basse, anche
collinari. Dal pomeriggio l’azione fredda da nord/est scivolerà verso le
regioni centrali ed inizieranno le prime precipitazioni anche da noi, che
diverranno più intense ed estese dalla serata. Da questo momento in poi avverrà
il brusco calo delle temperature, che proseguirà anche nella giornata di
lunedì. Durante la notte, viste le temperature in arrivo, in concomitanza del
persistere delle precipitazioni, la quota neve subirà un deciso crollo verso il
basso con il coinvolgimento delle zone collinari. Stabilire con precisione
millimetrica fino a dove si potrà spingere la neve è compito arduo, ma volendo
giocare sulle probabilità, direi che ci sono altissime possibilità che possa nevicare
sui 500/600 metri, discrete possibilità che possa scendere fin verso i 300/400
metri, mentre diventano poche le possibilità di vedere neve sui 100/200 metri.
Vista la rapidità con cui il fronte perturbato attraverserà la nostra provincia
non ci sono rischi di accumuli rilevanti, ma di certo lunedì mattina ci
sveglieremo con un panorama ben diverso da quello attuale.
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