La fotografia del satellite ci permette di capire dove si trova la perturbazione apripista, quella che ci traghetterà in pochissimo tempo in pieno inverno, ed anche molto rigido. Ci tengo a precisare che tornare in inverno non significa neve ovunque o che sarà sempre tempo brutto. Capisco che nell'immaginario collettivo citare l'inverno significa pensare alla neve, ma in realtà, paradossalmente, se il clima da noi fosse regolare e seguisse la sua normalità, nevicherebbe solo in montagna. Per avere neve a quote basse c'è bisogno di andare di alcuni gradi sottomedia e questo rappresenta pur sempre un'eccezione non la normalità.
Tornando a parlare di meteo nei dettagli ecco quella che dovrebbe essere l'evoluzione più plausibile dei prossimi giorni.
La perturbazione nord atlantica, che adesso sta abbordando le coste francesi, si avvicinerà all'arco alpino estero domani sera, intanto il prefrontale riuscirà a coinvolgere, con estesa copertura nuvolosa, tutto il nord Italia ed anche le zone tirreniche, con anche delle precipitazioni deboli o al più moderate; sul lato adriatico invece la barriera appenninca impedirà le precipitazioni ed anche le nuvole faranno più fatica a passare.
La perturbazione nord atlantica, che adesso sta abbordando le coste francesi, si avvicinerà all'arco alpino estero domani sera, intanto il prefrontale riuscirà a coinvolgere, con estesa copertura nuvolosa, tutto il nord Italia ed anche le zone tirreniche, con anche delle precipitazioni deboli o al più moderate; sul lato adriatico invece la barriera appenninca impedirà le precipitazioni ed anche le nuvole faranno più fatica a passare.
Arrivata sull'arco alpino la perturbazione subirà un'azione di blocco e così potrà sfogare il suo impeto soltanto su Francia e Spagna settentrionale, per poi tuffarsi sul Mediterraneo occidentale; nella seconda parte di venerdì l'ostacolo alpino sarà superato e potrebbe formarsi un minimo di pressione tra Liguria e Corsica (la posizione esatta di questo minimo potrebbe essere importante per stabilire la modalità del peggioramento ed anche il limite della quota neve). Sulla nostra provincia la giornata di venerdì potrebbe caratterizzarsi per ventilazione sostenuta di Garbino, soprattutto in montagna e lungo la pedemontana, con anche una risalita temporanea della temperatura; temporanea perchè in serata, con l'avanzata del minimo depressionario verso est, la ventilazione dovrebbe terminare accompagnata da un crollo termico rilevante ed anche da precipitazioni.
Nella giornata di sabato 3 febbraio l'aria fredda entrerà di prepotenza su tutta la penisola ed il minimo depressionario, proseguendo il suo movimento verso oriente, potrà favorire un ulteriore abbassamento delle temperature perchè verrebbe "pescata" aria molto fredda dai vicini Balcani. Le regioni centro settentrionali del versante adriatico sarebbero le più coinvolte nel freddo e nei fenomeni precipitativi che favorirebbero nevicate a quote via via più basse. Quanto basse non si può dire con esattezza in questo momento perchè molto dipenderà dalle modalità di formazione del minimo e dalla sua posizione. Certamente a partire da sabato inizierà una lunga fase invernale.
Vi posto questi spaghetti meteo relativi alla città di Teramo per farvi capire, con un semplice grafico, cosa ci attende: la curva rossa rappresenta la media trentennale (1980-2010) a circa 1400/1500 metri di altezza e tutte le altre curve sono le varie ipotesi di temperature prospettate fino a metà mese. Aldilà dei valori effettivi che si verificheranno nei prossimi giorni quello che salta all'occhio è la quasi totale assenza di valori attorno alla media, ed anzi con la maggioranza degli stessi lontani di oltre 3 gradi dalla media trentennale, che, come potete osservare, è di poco sopra lo zero termico.
Insomma ancora 48 ore e tornerà l'inverno.
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