Il regime anticiclonico che domina in buona parte d'Europa ed in tutto il Mediterraneo è ormai giunto al suo momento di massimo splendore e, molto presto, dovrà cedere il posto ad un nucleo freddo di origine groenlandese, ora posizionato nelle vicinanze dell'Islanda. Intanto nelle vicinanze del Marocco insiste la goccia fredda iberica, che ormai staziona lì da alcuni giorni e che non ha nessuna intenzione di allontanarsi o esaurirsi. Nella nostra penisola invece domina il bel tempo, almeno di giorno, visto che di notte e al primo mattino la vera protagonista è la nebbia, che sta "abbracciando" buona parte dell'Italia, da nord a sud.
I modelli matematici di previsione, che quest'anno fanno una fatica pazzesca a individuare le dinamiche atmosferiche con un certo anticipo, sembrano aver trovato, almeno per la prima perturbazione di febbraio, una linea comune: il nucleo freddo islandese che sta spingendo verso la Gran Bretagna e la Scandinavia lancerà sull'Europa occidentale un impulso freddo, che, attratto dalla goccia fredda iberica, si allungherà verso la Francia e la Spagna, e solo in un secondo momento, cioè il 2 febbraio, inizierà a muoversi verso l'Italia, sebbene nuvole prefrontali potranno interessare la penisola già dal 1 febbraio (lato tirrenico) e, sotto forma di vento moderato o forte, garbino, anche la nostra provincia. Nella giornata di venerdì invece si assisterà ad un graduale peggioramento in tutta la penisola, ma soprattutto ad un lento, ma costante, abbassamento delle temperature che sarà più rilevante nella giornata di sabato, quando le precipitazioni potranno assumere carattere nevoso non solo in montagna ma anche a quote più basse (600/700 metri).
La si può chiaramente definire la perturbazione apripista perchè nei giorni successivi si dovrebbero avvicendare una serie di impulsi freddi, o anche molto freddi, le cui dinamiche non sono ancora ben delineate, ma di certo, un pò tutti i modelli, chi prima chi dopo, è propenso a prospettare l'arrivo di aria fredda dai quadranti settentrionali e orientali, con possibili episodi nevosi anche a quote molto basse. Appena i modelli avranno delineato meglio la situazione cercherò di entrate nei dettagli. Come detto ad inizio articolo i modelli previsionali sono davvero in grossa difficoltà e di conseguenza lo sono anche io, che cerco di interpretarli, calandoli nel nostro territorio. Non sono nè un mago nè un veggente e preferisco seguire la linea della METEORAZIONALITA' che può essere, in qualche caso, meno spettacolare, ma, forse, più utile a tanti.
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