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giovedì 2 gennaio 2020

SOLO CARBONE NELLA CALZA DELLA BEFANA PER GLI AMANTI DELLA NEVE. SAREMO SOLO SFIORATI DAL GRANDE GELO

Ripartiamo dall'ultimo articolo che avevo pubblicato il 31 dicembre, quando avevo presentato l'ipotesi, niente affatto esagerata quel giorno, di un possibile evento nevoso per il 5 e 6 gennaio.
Nelle immagini a confronto gli spaghi del 31 dicembre e quelli di questa sera del modello previsionale americano, che evidenziano un brusco sconvolgimento di quanto pronosticato (aggiungo con pochissimi dubbi quel giorno vista la compattezza delle curve). 
Il freddo ci sfiorerà appena e andrà a colpire la vicina Grecia dove sono previste nevicate a quote molto basse se non di pianura.
La causa di questo ritrattamento previsionale è da ricondursi ad una sottovalutata resistenza dell'anticiclone che sta dominando da giorni l'Europa occidentale.
Nella grafica in movimento si nota come l'anticiclone (linea rossa), inizialmente previsto spingersi molto a nord, ripieghi verso est a partire dal 5 gennaio, spostando la colata gelida (linea gialla) verso oriente ed in particolare verso la Grecia.
Nell'immagine successiva si nota bene come l'aria fredda/gelida si avvicini all'Italia (cerchio rosso), sfiori il medio e basso Adriatico per poi concentrarsi sulla Grecia.
Che cosa ci attende dunque per i prossimi giorni?
Sole, o al più velature, fino a sabato. Domenica, in coincidenza con il passaggio di aria fredda sul mare Adriatico, si potranno formare corpi nuvolosi irregolari che dalle zone costiere arriveranno fino alle zone interne, ma con scarsa possibilità di precipitazioni.
Intanto continuerà la forte inversione termica tra il giorno e la notte con temperature piuttosto miti di giorno e rigide la notte.
La calma atmosferica potrà favorire anche la formazione di qualche banco di nebbia sui fondo valle e sulle zone costiere.
Anche se fare previsioni oltre 4/5 giorni è sempre molto difficile sembra delinearsi, in linea di massima, una prolungata fase di calma climatica, pertanto l'inverno nevoso, perlomeno in montagna, è rinviato alla seconda metà di gennaio.

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