In realtà la primavera si avverte chiaramente sotto l'aspetto termico, ed in particolare sui settori adriatici dove la maggiore presenza del sole e la ventilazione sud occidentale accentuano i valori.
Ecco infatti il quadro delle temperature alle ore 14 di oggi in Abruzzo.
Salta all'occhio la differenza netta tra il settore aquilano e marsicano dove si registrano valori di poco superiori ai 10 gradi ed i settori adriatici dove invece la colonnina di mercurio sfiora in alcuni casi i 20 gradi.
Come detto nel titolo questa forte anomalia è destinata a terminare molto presto, ed in modo anche molto brusco, a causa dell'arrivo di aria polare prima, e poi artica dopo, che ci faranno piombare nei gelidi rigori invernali.
Che cosa sta per accadere? Cerco di spiegarvelo nell'immagine in evoluzione che vi posto sotto.
L'anticiclone che domina la scena europea da lunedì punterà con decisione la Gran Bretagna, ed anche più in alto, tanto che il flusso polare nord Atlantico, dopo questa mossa, troverà terreno fertile per scendere fin verso la nostra penisola, seppur non fino al Mediterraneo.
L'anticiclone cercherà subito la riscossa verso est, ma dovrà prima prestare il fianco all'impulso gelido, che da mercoledì sera avrà anche il supporto di aria artica dunque più gelida.
Ecco infatti, in termini di freddo a 1400/ 1500 metri di altezza, l'evoluzione dei prossimi giorni.
Martedì mattina aria polare si addosserà sulle Alpi per poi aggirarla sia da ovest che da est ed infatti la sera del 4 febbraio il freddo raggiungerà tutto il centro nord.
Il giorno dopo, mercoledì 5 febbraio, il caldo primaverile sarà stato spazzato via, ma, da nord/est inizierà a provenire aria di estrazione artica e così le temperature subiranno un ulteriore crollo, in particolare sui versanti adriatici.
Fin qui direi che l'evoluzione è piuttosto attendibile e soggetta a pochi mutamenti, anche se nella meteo non si pùò dare nulla per scontato.
Molto più complicato riuscire, ad oggi 1 febbraio, entrare con precisione nei dettagli del maltempo in arrivo.
Io ho creato una mappa evolutiva in termini di precipitazioni indicando il possibile limite della quota neve (specifico che si tratta della quota limite tra la pioggia e la neve e non degli accumuli), ma su questa evoluzione che vedete appena sotto le possibilità di variazione, anche significative, è notevole, quindi meglio seguire gli aggiornamenti dei prossimi giorni.
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