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martedì 23 gennaio 2018

DOMINIO ANTICICLONICO NEI PROSSIMI GIORNI E ATMOSFERA QUASI PRIMAVERILE, MA ATTENZIONE A NON DARE PER MORTO L'INVERNO

L'anticiclone che domina da qualche giorno nel mediterraneo occidentale è pronto a conquistare anche la parte orientale della penisola e quindi anche la nostra provincia, che, fino ad oggi, è stata coinvolta in passaggi nuvolosi, figli della goccia fredda stazionante nei vicini Balcani. In queste ore, e da domani in modo più incisivo, l'anticiclone riuscirà a "sfondare" verso est, anche grazie allo spostamento del sistema perturbato verso la Grecia, quasi sfiorando i paesi baltici, e così anche il resto della penisola sarà abbracciato dal respiro mite azzorriano, che darà un pò a tutti l'idea di un inizio di primavera. Le temperature massime riusciranno a toccare anche i 13/14 gradi mentre per le minime, causa forte inversione termica, ci si avvicinerà, specie sulle zone collinari, su valori vicini allo zero.
La minaccia alla stasi climatica arriverà però dal nord atlantico, e precisamente dalla zona islandese, dove in questo momento imperversa un ciclone profondo, che nel suo nucleo principale si sposterà verso la scandinavia, ma riuscirà comunque a "lanciare" un fronte perturbato verso la vicina Europa continentale, che sembra intenzionato a colpire prima la Spagna e la Francia, per poi giungere in mediterraneo in direzione delle Baleari, dove potrebbe formarsi un'area depressionaria, capace di apportare maltempo anche sulla nostra penisola, ma con maggior coinvolgimento delle regioni del nord e quelle tirreniche, mentre l'appennino farà da muro all'avanzata verso quelle adriatiche.
In questo contesto climatico ci attendono dunque giornate miti e soleggiate, o perlomeno poco nuvolose, con valori massimi di stampo primaverile, ma dal tramonto il crollo termico sarà palese, accentuato ulteriormente dalla presenza di foschia e quindi di elevati tassi di umidità, che daranno la percezione di temperature notturne molto più basse di quanto diranno i termometri.
A partire da giovedì sera, e ancor più venerdì, potremo assistere ad un aumento della nuvolosità, ma senza la possibilità di fenomeni precipitativi. 
E' indiscutibile che dopo un dicembre molto frizzante c'è stata una netta inversione di tendenza a gennaio, che potrebbe registrare valori complessivi molto alti rispetto alla media, ma di certo quello che si sente in giro, e cioè di un inverno ormai finito, è una tesi che non ha nessun fondamento scientifico e si basa solo sull'umore del momento. In passato quasi tutti i più grandi eventi nevosi della storia (1929-1956 e per andare ai giorni nostri il 2012) si sono verificati a febbraio dopo un gennaio poco invernale, quindi è ancora troppo presto per dare per morta questa stagione, in particolare per la nostra provincia, che è fortemente soggetta ad incursioni gelide da est, sempre in agguato in febbraio e marzo.  

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