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SATELLITE

venerdì 16 marzo 2018

SABATO PIOVOSO, DOMENICA A TRATTI E POI INIZIA LA FASE FREDDA, CON NEVE A QUOTE COLLINARI SEMPRE PIU' PROBABILE


Dall'immagine del radar si notano i primi segnali del peggioramento in arrivo. Deboli piovaschi sono in atto, a macchia di leopardo, sulla nostra regione ed anche sul Lazio. Il peggioramento vero e proprio arriverà a partire dalla notte e l'immagine del satellite in movimento ci permette di intuire anche da dove arriverà.

Imponenti nuvole cariche di pioggia si stanno muovendo dal nord Africa e coinvolgeranno nelle precipitazioni proprio le regioni centrali, sia tirreniche che adriatiche. Le temperature, sebbene non si tratta di un fronte freddo, inizieranno a scendere rispetto ai valori di oggi e difficilmente toccheranno i 14/15 gradi di massima. Le precipitazioni, sebbene non abbondanti, potrebbero risultare estese e persistenti per buona parte della giornata. La situazione andrà leggermente meglio domenica, ma permarrà un clima abbastanza perturbato.
Infine un aggiornamento per quanto riguarda il maltempo di stampo invernale della prossima settimana. Ormai i modelli sembrano aver inquadrato abbastanza bene la dinamica del peggioramento, che si innescherà grazie all'arrivo di una goccia fredda dal nord/ovest, che, una volta entrata in Mediterraneo, determinerà la formazione di minimi deprerssionari, i quali accentueranno i contrasti dando vita alla formazione di corpi nuvolosi carichi di precipitazioni. Il minimo, che più modelli indicano posizionato nel basso Tirreno, attiverà il richiamo di aria molto fredda dai Balcani e di conseguenza le precipitazioni diverrano, con molto probabilità, a carattere nevoso anche a quote collinari. Dire con precisione fino a che quota possa nevicare è ancora azzardato, perchè dipenderà da quanta aria fredda entrerà da nord/est, ma di certo, e parlo solo di esperienza, spesso e volentieri in passato, con questa dinamica barica, la neve è scesa fino alla bassa collina quasi pianura. 

Vi propongo questo carta ipotizzata per mercoledì prossimo dal modello americano, che, RIPETO, non è certezza ma solo una possibile dinamica: si può notare come siano presenti addirittura due minimi di pressione, uno sul basso Tirreno ed uno appena a largo del Gargano, che sono rinvigoriti da aria molto fredda in quota, ma che nel loro movimento retrogrado, da una parte si caricano di aria meno fredda da sud, ma dall'altra richiamano aria molto fredda da nord/est. Queste sono le condizioni ideali per incentivare precipitazioni, che sul versante adriatico delle regioni centrali si tramuta in neve a quote molto basse.
Vi terrò aggiornati nei prossimi articoli dell'evoluzione perchè, come ben sapete, nella meteorologia non si può dare nulla per scontato fino all'ultimo, ma questo episodio invernale prende sempre più concretezza da parte di tutti i modelli matematici.    





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