Ad oggi non sono in grado di dire, come tutti quelli che stanno osservando quotidianamente le mappe previsionali, cosa potrà accadere da mercoledì 23 gennaio in poi, in termini di fenomeni atmosferici che potranno vederci coinvolti, ma, nello stesso tempo, ci sono ormai certezze che un'imponente discesa polare marittima, proveniente dalla Groenlandia, possa tuffarsi in Mediterraneo con effetti in termini di pioggia, neve e vento tutti da valutare nelle ore antecedenti il suo arrivo.
Vado subito a spiegarvi ciò che sembra ormai certo per farvi meglio comprendere cosa sta per accadere.
Nell'immagine sotto è rappresentato il percorso che l'ondata polare effettuerà da adesso fino al 24 gennaio prossimo. Come potete osservare, in questo momento è nella sua area di competenza, cioè in Groenlandia. Nel giro di due giorni si staccherà dalla Groenlandia e inizierà il suo tragitto di migrazione verso il Mediterraneo. Il 21 gennaio sarà in Islanda, il 22 in Gran Bretagna e per il 23 inizierà a confluire verso di noi, conquistando in pieno il Mediterraneo per giovedì 24 gennaio.
L'entrata sul Mediterraneo di un impulso "polare" scatenerà la pronta reazione con il mare "caldo" del Mediterraneo provoncando la formazione di un minimo di pressione davvero profondo e con isobare molto molto strette.
Vi posto questo grafico degli spaghetti meteo, non rappresentativi delle temperature, ma della pressione atmosferica, misurata in millibar, che ci mostra il tracollo di pressione che subiremo a partire dal 22 gennaio. Da un massimo di 1017 millibar a, forse, 975 millibar. Valori che definire insoliti è già poco.
Qui si concludono le certezze previsionali ed iniziano i dubbi, davvero notevoli, che portano a non avventurarsi assolutamente in nessuna previsione sul nostro territorio, ma in genere direi per tutta la penisola. Ed il motivo è molto semplice: è impossibile, ad oggi, capire dove si andrà a collocare il minimo depressionario nel bacino del Mediterraneo, posizione dalla quale poi scaturiranno l'entità e la tipolgia di fenomeni.
Vi posto le carte dei 3 modelli di calcolo previsionale più performanti e vedrete che ognuno propone configurazioni del tutto differenti dagli altri.
GFS (modello americano)
Minimo di 974 millibar posizionato tra Toscana e Corsica.
ECMWF (modello europeo)
Minimo di 980 millibar tra Sardegna e Lazio.
UKMO (modello inglese)
Minimo di 962 millibar a confine tra coste della Romagna e del Veneto.
Sono carte che, con estrema onestà, non ho mai visto da quando mi occupo di meteo.
Limitandoci alla nostra regione gli effetti sarebbero differenti sia in tipologia di fenomeni che di intensità degli stessi a seconda della posizione del minimo, ma anche in relazione alla sua evoluzione nei giorni successivi ed è per questo che ho parlato di PRE-ALLARME più che di analisi previsionale vera e propria. Man mano che ci avvicineremo a mercoledì prossimo si potrà entrate meglio nei dettagli e nei risvolti perturbati, ma di certo il rischio di vivere eventi estremi c'è tutto ed è per questo motivo che mi preme, in qualche modo, far arrivare questo "campanello di pre-allarme" agli enti preposti alla gestione delle criticità atmosferiche e idrogeologiche affinchè inizino sin da subito ad attivare tutte le procedure precauzionali del caso.
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