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martedì 19 febbraio 2019

MOLTO MITE FINO A VENERDI' POI TORNA L'INVERNO. GELIDO E NEVOSO? TROPPO PRESTO PER DIRLO

La situazione climatica rimane piuttosto statica, ma stanno per verificarsi eclatanti manovre bariche, che potrebbero portare ad eventi estremi nel raggio di 500 km.
Poco da raccontare da qui a venerdì con clima ancora molto primaverile, anche se la staticità atmosferica invernale si traduce spesso nella formazione delle nebbie e foschie, che infatti sono presenti, giorno dopo giorno, in aree sempre più ampie.
Nella prossima mappa vi ho sintetizzato quello che dovrebbe accadere nei prossimi giorni e vi annuncio subito che saranno giorni davvero eclatanti in un verso o in un altro.
L'effetto domino sarà provocato dall'affondo molto meridionale del flusso Atlantico, che si spingerà fin sulle Canarie provocando una risposta molto calda subtropicale, che passando per la penisola iberica si spingerà poi verso la Francia, la Gran Bretagna, l'Europa centrale ed anche parte della Scandinavia, per poi piegare leggermente verso est fin verso i paesi baltici.  
A nord della Scandinavia sarà, a sua volta, innescata una risposta gelida dell'artico che, prima si spingerà verso la Russia europea e poi inizierà a muoversi verso ovest arrivando sui Balcani e, probabilmente, anche in Italia, certamente al sud, probabilmente al centro e difficilmente al nord.
Le mosse bariche brevemente raccontante si possono dare per molto probabili nelle loro dinamiche generali, ma andare a tradurre nello specifico della nostra regione gli effetti diventa complesso e così le certezze lasciano spazio a molti dubbi.
Più che farvi una previsione, ad oggi impossibile, vi "porto con me" nel dietro le quinte dei modelli matematici per farvi comprendere i possibili scenari ad oggi prospettati.
Partiamo intanto con la mappa delle temperature in quota (850 hpa cioè 1400/1500 metri) nella giornata di venerdì, quando la penisola respirerà ancora mitezza primaverile.
L'Italia è quella cerchiata in rosso e registra una +5 gradi in quota (per l'Abruzzo). Da notare il caldo in risalita su Spagna e Francia (+8/+10), i 0 gradi delle isole Azzorre ed i -20 gradi della Russia europea. 
    Quel GELO RUSSO è già in movimento verso i Balcani e, successivamente verso la nostra penisola, ma qui si fermano le certezze perchè la traiettoria del gelo diretto verso di noi è ancora molto dubbia, ecco infatti le varie ipotesi di 4 modelli matematici di previsione.
Iniziamo con quello che prospetta lo scenario più gelido in assoluto e cioè il modello inglese UKMO.
I numeri spiegano meglio di ogni parola cosa accadrebbe se fosse vera l'ipotesi inglese per sabato 23 febbraio. L'Abruzzo, in meno di 24 ore subirebbe un crollo termico nell'ordine di 15 gradi e forse più. Probabilmente, ma su questo se ne parlerà eventualemente tra qualche giorno, il gelo in passaggio sul mar Adriatico innescherebbe la formazione di nuvole cariche di precipitazioni, che assumerebbero carattere nevose a quote bassissime.
Proseguiamo il nostro giro modellistico con l'ipotesi europea, che è solo di poco inferiore per valori a quella inglese.
 Schema ed effetti abbastanza simili a quelli detti prima. Mi volevo però soffermare sul contrasto pazzesco che si creerebbe a distanze relativamente non esagerate, infatti sabato mentre Parigi potrebbe sfiorare i 20 gradi a Praga difficilmente andrebbero sopra la -10 gradi.
Ma proseguiamo la carrellata di carte con l'ipotesi americana. Ecco la situazione assume connotati decisamente più smorzati perchè, certamente tornerebbe il freddo, ma sarebbe sterile in termini di precipitazioni ed anche molto rapido perchè l'intero blocco gelido si spingerebbe subito verso sud. 
Infine il modello canadese che si avvicina a quello americano in termini di freddo, ma ipotizza una toccata e fuga molto più veloce tanto che lunedì tornerebbero valori tipo quelli attuali.
 Ricapitolando siamo nella fase previsionale in cui sono piuttosto chiare le dinamiche generali dell'atmosfera sul comparto europeo, ma risulta ancora ingarbugliato fare previsioni serie. 
Sembra probabile che l'Abruzzo, ed in primis i settori adriatici, possano subire gli effetti freddi dell'impulso orientale, ma potrebbe tutto risolversi in ventilazione sostenuta e ritorno verso la normalità climatica di febbraio. Se poi dovesse aver ragione il modello inglese o europeo allora potrebbe esserci spazio anche per nevicate a quote molto basse se non di pianura.
Inutile lanciare allarmi senza senso. Io la meteo la vivo con la maggiore razionalità possibile e cerco, nei limiti del possibile, di trasferire il mio pensiero a voi lettori. Lascio gli annunci roboanti a chi ha deciso di fare soldi, e a palate, con la meteorologia e rimango ancorato alla mia unica vera bandiera che è la passione, raccontando, nei limiti del possibile, la verità o, meglio dire in meteorologia, l'eterna incertezza. 

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