Il veloce sbruffo freddo di ieri sera/notte, che ha coinvolto in precipitazioni, nevose a quote collinari, il pescarese ed il chietino, ha già lasciato l'Italia. L'anticiclone è tornato subito a comandare i giochi in buona parte dell'Europa centro-occidentale e mediterranea, ma lunedì, ultimo giorno di gennaio, una nuova saccatura artica tenterà di scardinare lo strapotere anticiclonico riuscendoci, si può dire con discreta certezza, molto più dei tentativi precedenti. Ecco infatti, nella dinamica realizzata sotto, le tempistiche con cui cercherà di spodestare l'area di alta pressione, riuscendoci lunedì e mantenendo i suoi effetti fino alle prime ore di mercoledì prossimo.
Quali sono i segnali che rendono l'affondo di lunedì più incisivo e duraturo? Certamente la formazione di una circolazione ciclonica in Mediterraneo, che accentuerà i contrasti favorendo fenomeni più estesi e persistenti. La saccatura artica, dopo aver scavalcato le Alpi nella mattinata di lunedì, proseguirà il suo movimento verso sud e nel pomeriggio si verrà a formare un minimo di pressione nel centro Italia, che nel giro di poche ore diverrà molto profondo (anche sotto i 1000 hpa) spostandosi lentamente verso il mar Ionio martedì prossimo. Una vorticità così importante favorirà moderato maltempo in tutto il centro/sud, come si può notare nella mappa successiva lato sinistro, mentre il nord Italia rimarrà riparato dall'arco alpino. Nello specifico della nostra regione si potranno avere accumuli nell'ordine di 10-30 mm a seconda delle zone (mappa di destra), ma su questo aspetto è meglio rimanere cauti perchè le correzioni, anche significative, sono ancora possibili.Previsione complessa e sempre molto difficile da stilare è quella relativa alla quota neve perchè di certo le temperature in quota sono piuttosto fredde, ma non esageratamente (-28/-30 gradi a oltre 5000 metri e -2/-3 a 1500 metri), ma nel contempo ci potrebbero essere le condizioni per precipitazioni a tratti intense, pertanto posso dire con certezza che nevicherà dai 700/800 metri con accumuli via via più significativi con il salire di altitudine, mentre più in basso (500/600 metri) potrebbe nevicare ma difficilmente attaccare. Ovviamente rettifiche di un grado in meno o in più potrebbero cambiare le prospettive e questo si potrà verificare più dal vivo, che non rimanendo con la calcolatrice in mano a stabilire, in base ai modelli previsionali, fin dove potrà spingersi la neve. La particolare e complessa orografia del nostro territorio inoltre, come sempre, farà la differenza.Intanto, in attesa del peggioramento di inzio settimana prossima, ancora una giornata di sole per domani 30 gennaio in tutta la regione.
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